Ricariche premium Vodafone, Tim e Wind; Codacons indaga


Codacons

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Un tempo le ricariche telefoniche erano aggravate da un balzello abolito nel 2007  dal decreto Bersani per cui € 10 corrispondono ad € 10.
Venne poi il tempo dei cicli di fatturazione a 28 giorni, pure quelli denunciati ed eliminati quindi un mese = 30 giorni.
L’ultima trovata di Tim e Wind Tre si chiama ricariche premium proposte sui tagli più bassi.

Questo tipo di pacchetto prevede un paio di euro obbligatori che comprendono dati o minuti aggiuntivi, i quali risultano ovviamente inutili a coloro che hanno già tutto illimitato e devono semplicemente rinnovare la propria offerta.

Anche in questa occasione Codacons ha presentato un esposto ad Agcom al fine di dar via ad un istruttoria per pratica commerciale scorretta.

Tutto ciò avviene senza che il consumatore in fase di acquisto sia stato adeguatamente informato circa la nuova prassi, e solo dopo aver ricaricato il proprio credito (e speso soldi) si accorgerà della sottrazione di 1 o 2 euro. L’ utente, inoltre, non ha possibilità di scegliere se accettare o meno i servizi aggiuntivi offerti da tali nuove ricariche, servizi di cui spesso non ha alcun bisogno’, (dichiara il Codacons in un comunicato).

A farne le spese sono senza dubbio le persone anziane abituate a ricaricare lo stretto indispensabile per il rinnovo del proprio contratto, categoria che difficilmente presta attenzione a quanto gli viene propinato.
Se da una parte quindi si promettono chiamate  sms illimitati e decina di giga, poi, questi colossi senza scrupoli hanno il coraggio di raschiare il barile sui micro guadagni, basandosi sull’immensa quantità degli stessi.
Agcom però non perdona ed ancora una volta (speriamo) giustizia sarà fatta.